Nel cuore della città, lungo via Nomentana, Villa Torlonia rappresenta uno dei luoghi più affascinanti di Roma, dove arte, storia e natura si fondono in un armonioso equilibrio. Commissionata dalla famiglia Torlonia, di nobiltà recente e diventata nell’Ottocento la casata più influente della Capitale, la villa ha attraversato secoli di cambiamenti, accogliendo figure illustri e trasformandosi in un luogo unico nel panorama romano. Che siate appassionati di arte e di storia, amanti della fotografia o semplicemente desiderosi di passeggiare tra viali rigeneranti, questa villa saprà conquistarvi con la sua eleganza senza tempo e le sue tante curiosità.
Qualche passo nella storia
A volte, fare un salto nel passato non è così difficile. Basta lasciarsi alle spalle la voce caotica e rumorosa della vita cittadina e immergersi in un rilassante scrigno di capolavori architettonici, musei e giardini incantati. E di questo, un doveroso ringraziamento va a Giovanni Torlonia, uno dei più ricchi banchieri di Roma che, agli inizi del XIX secolo, acquistò il fondo agricolo di Vigna Colonna e decise di trasformarlo in una residenza prestigiosa. Il progetto fu affidato alla mente geniale e raffinata dell’architetto Giuseppe Valadier che, ispirandosi alle ville patrizie dell’antica Roma e combinando elementi neoclassici, ristrutturò l’edificio padronale (l’attuale Casino Nobile) e il piccolo Casino Abbati (oggi Casino dei Principi), edificò le Scuderie e si dedicò alla sistemazione del parco. A lui si devono le opere scultoree di ispirazione classica che, ancora oggi, è possibile ammirare passeggiando tra i viali della Villa.
Alla morte di Giovanni il figlio Alessandro, con il suo gusto eclettico e stravagante, continuò l’opera di ampliamento e ristrutturazione, affidandosi ad altri due architetti di fama internazionale: Quintiliano Raimondi, che progettò il Teatro e l’Aranciera (oggi chiamata Limonaia), e Giuseppe Jappelli, che ridisegnò l’area meridionale della Villa puntellandola di vialetti, specchi d’acqua, piante esotiche ma, soprattutto, stravaganti edifici che non hanno nulla da invidiare ai manieri bavaresi di Ludwig II. Fidatevi, visitare la Capanna Svizzera (poi modificata nella Casina delle Civette per volontà del nipote di Alessandro, Giovanni Torlonia jr.), la Serra, la Torre e la Grotta Moresca, sarà come immergersi in una vera e propria fiaba.
Ma la storia di questa fantastica residenza nobiliare non finisce qui. Tra il 1929 e il 1943 Villa Torlonia divenne la residenza di Benito Mussolini e della sua famiglia, poi fu occupata dalle truppe angloamericane dal 1944 al 1946 finché, dopo un periodo di abbandono, nel 1977 fu acquistata dal Comune di Roma e, l’anno successivo, aperta finalmente al pubblico. Oggi Villa Torlonia, con i suoi musei, le opere d’arte e le bellezze naturali, è uno spazio aperto a tutti, che ospita anche numerosi eventi culturali.
Un itinerario ad hoc!
Se avete letto fino a questo punto, vuol dire che un po’ vi abbiamo incuriosito. E allora, che ne dite di dare inizio a una visita emozionante nel parco più originale di Roma? Per agevolarvi, abbiamo preparato un itinerario che vi permetterà di conoscere agevolmente i luoghi principali di questa meravigliosa residenza.
Prima di tutto, posizionatevi davanti all’ingresso principale di Villa Torlonia, su via Nomentana, e lasciatevi accompagnare all’interno del parco dalla maestosità dei due propilei posti ai lati della cancellata in ferro battuto. A questo punto, dimenticatevi del XXI secolo e immergetevi nella splendida atmosfera liberty che si respira intorno a voi.
Il nostro viaggio inizia dalla visita al Casino Nobile e al Casino dei Principi, per proseguire con una passeggiata tra le Scuderie Vecchie e le Scuderie Nuove, raggiungendo poi la Limonaia per una pausa ristoro e proseguendo verso gli altri “pezzi forti” della Villa, ossia il Teatro, la Serra Moresca e l’incantevole Casina delle Civette.
Casino Nobile e Casino dei Principi
Gioiello di stampo neoclassico, ma non privo di atmosfere romantiche, il Casino Nobile fu progettato dall’rchitetto Giuseppe Valadier nella prima metà del XIX secolo, su commissione di Giovanni Torlonia. Successivamente rimaneggiato dal pittore e architetto Giovan Battista Caretti, per volere di Alessandro Torlonia, figlio di Giovanni, l’edificio fu impreziosito da un maestoso pronao, che oggi accoglie i visitatori desiderosi di entrare in questo luogo senza tempo. Fiore all’occhiello della residenza è la Sala da Ballo in cui la luce, entrando da un’unica grande finestra semicircolare, si riflette sulle pareti rivestite di specchi, dando l’illusione di trovarsi in uno spazio più ampio.
Perdendovi tra i vani meravigliosamente decorati del Casino Nobile, al vostro sguardo non sfuggirà la Sala di Alessandro, un tempo utilizzata come sala da pranzo, dove, tra affreschi, fregi a stucco e pavimenti a mosaico, spiccano le statue in marmo raffiguranti Alessandro Magno, con allusione al committente Alessandro Torlonia. Un’altra chicca è la deliziosa Camera Egizia, interamente affrescata con scene di vita di Antonio e Cleopatra, inserite in una pregevole decorazione con geroglifici e finte colonne.
Quando, durante il periodo fascista, il Casino Nobile divenne la residenza ufficiale di Benito Mussolini (che, in barba all’odierno caro affitti, pagava al principe Torlonia la cifra simbolica di 1 lira all’anno!), furono costruiti dei rifugi antiaerei e un bunker, oggi visitabili con nuovo allestimento multimediale. Munitevi di scarpe comode e di un po’ di coraggio, e immergetevi in questa esperienza unica dove, tra suoni e vibrazioni del terreno, viene addirittura simulata una vera incursione aerea!
Una volta usciti dal Casino Nobile, incamminandovi sulla destra incontrerete il Casino dei Principi, una piccola perla in stile neorinascimentale, ricca di sale affrescate e decorate con stucchi e mosaici, e dedicata agli eventi mondani della famiglia Torlonia. I due Casini erano (e sono ancora oggi) collegati da una galleria sotterranea.
Le sorprese del parco
A questo punto, è d’obbligo una passeggiata rigenerante tra i viali del grande parco, un’abitudine a cui molti romani ormai non sanno più rinunciare. Immersi in una rigogliosa vegetazione, perfetto esempio di giardino all’inglese, potete ammirare edifici storici come le Scuderie Vecchie, attualmente sede della biblioteca dell’Accademia Nazionale delle Scienze, e la Limonaia, un tempo grande capannone in cui trovavano riparo dal freddo le piante di agrumi e oggi gradevolissimo punto ristoro, con bar e ristorante. Accanto alla Limonaia si trova il Villino Medievale, una costruzione dei primi del Novecento che ospita Tecnotown, un museo ludico dove i ragazzi, in modo originale e divertente, possono accostarsi alle nuove tecnologie, come la robotica, la fotografia tridimensionale, la visualizzazione della musica o la ricostruzione virtuale di ambienti.
Continuando la passeggiata, scorgerete alcune fontane e statue ispirate alla mitologia classica e un imponente obelisco in granito, che donano un tocco neoclassico e dialogano con la natura circostante, creando un perfetto connubio fra arte e paesaggio.
Al vostro sguardo non sfuggirà di certo il Teatro di Villa Torlonia, un piccolo capolavoro architettonico, un tempo utilizzato per spettacoli privati e oggi visitabile solo in occasione di eventi culturali e concerti. Combinazione unica di vari stili artistici, dal gotico al moresco, dal classico al rinascimentale, presenta lungo il lato meridionale una curiosa serra in ferro e ghisa, che richiama alla mente lo stile nordico. Nato come teatro di corte della famiglia Torlonia, in realtà ha ospitato una sola rappresentazione, Il profilo di Agrippina che, in occasione dell’inaugurazione, nel 1905, vide tutta l’aristocrazia romana riunita.
Ma la passeggiata tra i viali del parco riserva ancora sorprese! Per evocare un’atmosfera suggestiva e nostalgica, e stimolare l’immaginazione dei visitatori, durante i lavori di ristrutturazione l’architetto Giovan Battista Caretti fece edificare, secondo il gusto romantico dell’epoca, i cosiddetti “falsi ruderi”, tra cui il Tempio di Saturno. La loro collocazione, perfettamente integrata con il paesaggio, crea ancora oggi un’illusione di autenticità, invitando a riflettere sulla caducità e sulla bellezza delle epoche passate.
La Serra Moresca, la Torre e la grotta artificiale: un tuffo nell’Oriente
Raggiungiamo ora il suggestivo complesso della Serra Moresca: resterete a bocca aperta! Progettato dall’architetto Giuseppe Jappelli nel 1839 e ispirato all’architettura islamica, è un padiglione vetrato coloratissimo, in stile arabeggiante, in omaggio all’Alhambra di Granada. Tra giochi di luce e ombre, questo caleidoscopio iridescente era utilizzato per accogliere piante esotiche come agavi, palme, ananas e aloe, ma era anche un luogo adibito a ricevimenti e feste: un vano seminascosto della serra, infatti, era impiegato per ospitare l’orchestra che avrebbe allietato gli eventi mondani.
Del complesso fa parte una Grotta artificiale: circondata da stalattiti, cascatelle d’acqua e laghetti, riflette il gusto eclettico dell’epoca ed evoca un’atmosfera magica e fiabesca.
Infine Torre Moresca, pensata come elemento ornamentale e punto panoramico, era il luogo in cui pochi fortunati potevano partecipare a sontuosi pranzi organizzati nella sala all’ultimo piano. Proprio qui, tramite un ingegnoso meccanismo, una tavola imbandita appariva al centro della stanza, tra lo stupore dei presenti.
La Casina delle Civette
È vero, state passeggiando da un bel po’, ma non perdetevi l’ultima chicca di questa affascinante esperienza. La Casina delle Civette è opera della trasformazione dell’originaria Capanna Svizzera da parte dell’architetto Enrico Gennari, per volere di Giovanni Torlonia jr., in un curioso villaggio medievale, con loggette, porticati e piccole torri di gusto gotico.
Il suo nome deriva dal misterioso animale raffigurato su una vetrata colorata, perfetto esempio di stile Liberty di inizio Novecento, e dalla sua presenza quasi maniacale nelle decorazioni e nel mobilio interno. Gli interni sono un tripudio di maioliche colorate, boiserie, sculture ispirate ad animali e piante, tra cui il principe Giovanni jr., dal carattere schivo e introverso, amava trascorrere le sue giornate circondato dal silenzio e dalla luce soffusa che filtrava dalle vetrate policrome.
Una piccola dritta: cercate di visitare la Casina delle Civette verso il tramonto (ovviamente se la stagione e gli orari di apertura del sito lo permettono): la luce che filtra dalle vetrate artistiche renderà l’atmosfera ancora più incantevole.
È utile sapere che…
- Se l’ingresso al parco di Villa Torlonia è libero, per visitare i musei dislocati al suo interno (Casino Nobile, Casino dei Principi, Bunker e rifugi antiaerei, Serra e Torre Moresca, Casina delle Civette) è consigliabile consultare il sito ufficiale dei Musei di Villa Torlonia (Clicca Qui!), dove troverete anche informazioni relative a visite guidate, eventi speciali e laboratori per famiglie.
- Siete a Roma la prima domenica del mese? Approfittane, perché l’accesso ai musei della villa è gratuito (tranne per eventuali esposizioni temporanee, che possono richiedere un biglietto di ingresso).
- Nei fine settimana e nei giorni festivi è consigliabile prenotare, sul sito ufficiale dei Musei di Villa Torlonia, l’ingresso alla Casina delle Civette e al complesso della Serra Moresca, generalmente molto affollate.
- Il parco di Villa Torlonia è ampio e comprende viali alternati a sentieri sterrati: indossate scarpe comode, soprattutto se avete intenzione di visitare il bunker e i rifugi antiaerei, a cui si accede tramite scale piuttosto ripide.